Come sappiamo gli occhi e le orecchie degli investitori sono tutti concentrati sulle imminenti decisioni di politica monetaria, partendo dalla BCE del 12 settembre sino alla Fed di fine settembre.
Certo è che le aspettative di una cintura più lenta, di una bella apertura sul fronte tassi, sta perdendo quota in queste ore, con tutte le banche centrali concentrate, come giusto che sia a mio avviso, nel monitorare l’andamento economico e politico globale.
Preoccupate di tenersi in tasca qualche cartuccia da spendere in caso di bisogno urgente qualora qualche nube più scura venisse avvistata all’orizzonte.
E qualche preoccupazione in più, sopratutto a livello europeo, ora torna a sentirsi con una Brexit che ha tutte le carte in regola per non finire particolarmente bene.
Ritengo che che, in ottica di pianificazione, questo problema che, pure nella sua importanza, gioca un ruolo legato principalmente all’Europa, possa essere mitigato con un’ampia diversificazione del portafoglio a livello “geografico”.
Riepilogando la giornata odierna: il vecchio continente rimane un pò in stallo, aspettando appunto le parole della Banca Centrale Europea.
Perde mezzo punto la Borsa italiana, in parte compensata da quella tedesca. Parigi non da segnali di vita oggi.
Più interessante la situazione dall’altra parte dell’Atlantico.
Tutte le principali testate riportano la notizia del declassamento di Ford da parte dell’agenzia di rating Moddy’s.
Il colosso automobilistico si prende l’etichetta di Non Investment Grade, primo gradino dei titoli spazzatura (Junk Bond), come ci ricorda l’articolo del Sole 24 ore online di oggi.
Già il settore automobilistico non è che viaggi in corsia di sorpasso, questo declassamento ha fatto da zavorra per l’azione Ford.
Rallentano gli indici americani, sui quali sembra però prevalere un certo ottimismo sia in merito ad un nuovo taglio dei tassi da parte della FED (e qui Trump ci metterà qualche tweet in più), sia per una ripresa dei dialoghi con la Cina.
Per oggi lasciamo i mercati, ma restiamo in America, per parlare di risparmio. O meglio, di come minare il risparmio familiare.
Wallstreet italia, ci parla dell’esplosione dell’indebitamento con il credito revolving (sostanzialmente, utilizzando carte di credito che ripristinano la disponibilità di spesa con rate mensili) per fare shopping.
Una vera e propria mina per il risparmio personale e familiare, in quanto oltre ai tassi di interesse spesso stellari, questo sistema rischia di fare proprio perdere il controllo della propria spesa.
Con buona pace della pianificazione.
Queste carte ci sono anche in Italia ovviamente e bisogna prestare molta attenzione al loro utilizzo.
LINK: https://bit.ly/2kF6loP
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