Premessa: ritengo che questi non siano investimenti da scegliere perché “di moda”, ma rappresentino, a mio parere, un’opportunità di diversificazione da inserire in un orizzonte di lungo termine.
L’interesse e la consapevolezza sul tema della sostenibilità sono andati mano a mano crescendo da quando, nel 2015, 193 paesi membri dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) hanno sottoscritto i 17 obiettivi, rientranti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Interesse che gli investitori hanno esteso ai prodotti impegnati sui temi green, sostenendone la crescita sia in termini di numerosità dell’offerta disponibile che in termini di importi effettivamente sottoscritti.
La sfida, in questo caso, è duplice: generare rendimento che sia competitivo rispetto agli investimenti “tradizionali” e generare risultati tangibili in termini ambientali e sociali.
Sul primo fronte, una ricerca di quest’anno condotta da EticaNews e riportata dal Corriere della Sera online del 1 aprile 2019 (link: https://bit.ly/2NXEjCX), mostra dati interessanti: i 1000 fondi selezionati si sono dimostrati in grado di battere benchmark (parametri di confronto), nazionali che internazionali, in termini di rischio e di rendimento.
Una prima giustificazione potrebbe proprio derivare dalla natura stessa dei prodotti ESG che, cercando di investire in aziende attente al rispetto dell’ambiente, del sociale e con buone pratiche di gestione interna, hanno maggiori opportunità di evitare situazioni potenzialmente negative in termini di performance sul mercato (ed ovviamente, di rischio).
Domanda: esiste un modo per verificare l’impatto “reale” delle scelte di investimento inserite nei prodotti ESG?
Si esiste e consente di verificare il risultato attenuto in base all’obiettivo sostenibile prescelto.
Questa domanda emerge anche nella recente indagine Doxa-Forum per la finanza sostenibile condotto in Italia, nel settembre 2017, su di un campione di 1000 intervistati e confrontato con la stessa indagine del 2013.
Aumenta l’interesse e l’attenzione verso gli investimenti sostenibili e responsabili, con una maggiore consapevolezza in termini di incremento dei profitti aziendali, ma con scarsa fiducia nella riduzione del rischio.
Emerge l’esigenza di una maggiore comunicazione in questo senso, proprio per comprendere meglio un settore che riguarda il nostro futuro sostenibile.
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