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INVESTIMENTI: QUANDO LA LIQUIDABILITA’ NON E’ UNO SCHERZO


Non è tempo per gli scherzi.

Anche se ci stiamo avvicinando alla notte di Halloween e la fatidica, iperinflazionata, frase “dolcetto o scherzetto” rieccheggia minacciosa in tutte le sue possibili declinazioni.


Se vuoi evitare uno scherzetto sui tuoi investimenti, è cosa buona e giusta tenere conto della liquidabilità dei tuoi risparmi.


Cosa vuol dire liquidabilità? Vuol dire investire in qualcosa che possa essere venduto rapidamente e ad un prezzo che non si discosti troppo da quello che vedi in quel dato momento.


Ogni volta che non puoi vendere liberamente o che lo puoi fare solo a fronte di forte perdita, sei di fronte ad un prodotto illiquido.


Questo è un rischio, ma solo se non calcolato, capito o previsto si dall’origine.


In un Fondo Comune quando si può verificare il rischio di liquidabilità?

Quando gli strumenti finanziari nei quali investe:

1. hanno caratteristiche particolari;

2. ci sono condizioni di mercato difficili;

3. non ci sono compratori a sufficienza.



Ti chiederai se c’è una normativa che tiene a bada la costruzione di fondi con dentro troppi strumenti illiquidi.

Si, c’è ed è una normativa europea che è stata recepita dal Regolamento di attuazione della Banca d’Italia.


Questa normativa dice che i Fondi comuni aperti (dai quali puoi entrare o uscire in ogni momento), non possono detenere più del 10% in strumenti non quotati e quindi a maggior ragione, non liquidi.


A questo punto il rischio di liquidabilità è sistemato? Non proprio.


Perché, se per qualsiasi causa, parte una corsa alla vendita su di un certo Fondo, il gestore sarà costretto a vendere prima la parte liquida (il 90% o più del fondo), ma così facendo, in proporzione sul rimanente, la componente illiquida crescerà di volume.


E’ come se metti al sole un secchio d’acqua di mare. Alla fine rimane solo il sale.



Ne abbiamo avuto un esempio qualche mese fa, con i casi del fondo H2O e del fondo Woodford Equity Income.


In questi due casi, mentre il primo si è rimesso in carreggiata, cedendo parte degli illiquidi, il secondo verrà liquidato a partire dal prossimo gennaio 2020 (https://bit.ly/2NgsFzp).


A fronte di questi casi, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA - https://bit.ly/2okYPRW) ha detto: “Eh no, così non va bene!” ed ha imposto che, dal prossimo settembre 2020, tutti i gestori in Europa, almeno una volta all’anno, dovranno mettere sotto stress test i loro Fondi.


Quali sono gli accorgimenti che puoi prendere sin da ora per evitare il rischio liquidabilità di un prodotto di risparmio?

Una giusta attenzione alle classi di investimento.


Gli stress test effettuati a settembre dall’ESMA, hanno evidenziato che, in fasi di forti vendite sui Fondi, le criticità potrebbero emergere soprattutto sui titoli High Yield (cioè obbligazionari ad alto rendimento, ma anche a rischio più elevato) ed obbligazionari per alcuni paesi emergenti.



ESMA - Economic Report - Stress simulation for investment funds 2019

Quindi, ecco tre buone regole da tenere sempre presente:


1) evitare concentrazioni su singole tipologie di asset;

2) diversificare i gestori: infatti, ogni asset manager ha le sue peculiarità e le sue idee di investimento;

3) rispettare sempre e senza alcuna remora i propri obiettivi ed il proprio profilo di rischio.


Quest’ultima è la regola base per la pianificazione dei tuoi risparmi.

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