Non si tratta di un nuovo piano di allenamento per mantenere in forma i cinquantacinquenni europei, ma si tratta comunque di un piano che ha sudato parecchio prima di essere varato e che farà sudare parecchio tutti quelli che saranno chiamati a realizzarlo.
Lo scorso 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha indicato la strada, per ora fatta da regole ed impegni reciproci, per arrivare a ridurre di almeno il 55% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, rispetto alle emissioni del 1990.
Starai pensando che nel frattempo, durante questi 31 anni, dal punto di vista dell'inquinamento non è che le cose siano migliorate, anzi. Però da qualche parte si doveva pur iniziare.
Forse avrai letto sui giornali o ascoltato dai telegiornali che l’Europa punta ad essere il primo continente ad impatto zero entro il 2050: ventinove anni di sfide per evitare o ridurre il più possibile, una metamorfosi climatica che sembra proprio avere contorni parecchio pericolosi.
Opportunità
Quali sono gli impatti di questo pacchetto di proposte sul tema degli investimenti? Quali opportunità potrebbero nascere seguendo questo percorso verde?
Ne vediamo insieme 3
1) Condivisione delle responsabilità nell’eliminazione del carbonio dall’atmosfera: obiettivo che impatterà su agricoltura, gestione del suolo, silvicoltura. Settori dove la tecnologia ed ancora di più l’innovazione, sta facendo passi da gigante.
Moderne tecniche di coltivazione, controllo del consumo dell’acqua, sistemi più efficaci di semina, sono solo alcuni elementi sui quali si potrebbe fondare la crescita del settore agricultura. Lo chiamano Smart Farming, che significa sostanzialmente agricoltura innovativa. Settore molto promettente, vista la costante crescita di domanda alimentare mondiale.
2) Energia da fonti rinnovabili.
Forse un grande classico, ne avrai certamente già sentito parlare una marea di volte e forse fai già ora utilizzi i pannelli fotovoltaici a casa tua.
Entro il 2030 il progetto prevede che il 40% della nostra energia venga prodotta da fonti rinnovabili.
Pensa che nel 2019 il 40% dell’energia elettrica prodotta in Italia è derivata da fonti rinnovabili, ma non divaghiamo.
Obiettivo che potrebbe favorire tutto il comparto legato alle cosiddette green energy. Non è tutto oro quel che luccica, selezionare la strategia di investimento è una questione che è decisamente saggio lasciare ad esperti e specialisti.
3) Obiettivi ambiziosi per l’efficienza energetica: il settore pubblico dovrà ristrutturare ogni anno il 3% dei suoi edifici.
Oltre all’impegno pubblico, sarà anche il settore privato potrà dare il suo contributo in questo senso.
Incentivi, nuovi "110%" o aiuti ai cittadini per investire nell’efficienza energetica? chi può dirlo, certo è che tutto il settore dell’edilizia green potrebbe beneficiare di queste direttive.
Ed anche in questo settore ci sono diverse opportunità di investimento, che vanno dalle infrastrutture - porti, aeroporti, autostrade - a quello delle smart city, città e ambienti urbani meno inquinanti e più efficienti dal punto di vista energetico.
Da questo ambizioso programma europeo nascono opportunità di investire in modo responsabile, senza seguire una moda, ma assecondando una vera e propria necessità. Gli eventi climatici del centro Europa di questi giorni ne sono purtroppo un esempio.
Una moda passeggera?
La vecchia storia che i criteri ESG e della sostenibilità in generale, sono solo una moda passeggera dovrebbe ormai essere messa in soffitta, dentro un bel baule, per essere tirata fuori in alcune serate invernali così che i nostri figli, i nostri nipoti, la potranno raccontare davanti ad un camino alimentato con legna da foreste sostenibili, mentre una tisana si sta scaldando sul fornello a induzione di una casa a zero emissioni.
Se questi temi appassionano anche te, allora potrebbe interessarti anche la puntata 560 del mio podcast che ti invito ad ascoltare cliccando sul link che metto in descrizione: https://www.spreaker.com/episode/45508829.
