Moto ondoso in aumento
L’immagine che i mercati finanziari ci stanno fornendo in questo periodo è quella di un grande mare increspato da un po' di volatilità con onde che s’ingrossano all’improvviso per poi tornare piatto e silenzioso.
A volte c’è qualche nave che passa e agita ulteriormente le acque. Come i dati macro americani di oggi, che mostrano un piccolo rallentamento nell’economia a stelle e strisce (il Prodotto Interno Lordo è sceso), con un indice della spesa dei consumatori (parametro molto seguito dal mercato) che sembra voler indicare che si sia tirata un po' la cinghia.
Certo, l’incertezza sugli sviluppi delle trattative con la Cina pesa parecchio. Oggi e domani si entra nel vivo (round in territorio cinese).
Sia il Dow Jones che il Nasdaq galleggiano pigramente su valori leggermente positivi.
Tutto ciò mentre in Europa gli occhi sono tutti per la BCE: allo studio gli accorgimenti per “mitigare gli effetti collaterali dei tassi negativi” senza toccare i tassi, ma forse è meglio attendere per capirne gli sviluppi.
Certo è che, fra le borse del vecchio continente, l’Italiana è quella che sta soffrendo di più, anche alla luce del rallentamento della nostra economia.
Prosegue intanto il tam tam sugli interessi di Psa (Peugeot) prima e Renault, dopo, sulla FCA (Fiat). Ricordando che il gruppo di contendenti si porta dietro la Mitsubishi e la Nissan.
Chissà.
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