
“La soddisfazione delle esigenze delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità di soddisfare quelle delle generazioni future”; questa è la definizione comunemente accettata di sostenibilità presentata, nel marzo 1987, dal report del World Commission on Environment and Development.
Da questa definizione parte un recentissimo studio che affronta il rapporto tra sostenibilità ed economia. La ricerca “The Big Book of SI” (Sustainability Investing) è stata presentata da Robeco, casa d’investimenti internazionale.
Il primo capitolo di questo lavoro è proprio dedicato al ruolo della finanza nell’ambito della sostenibilità.
Il nostro mondo ha risorse che, per loro natura, sono limitate e sebbene l’uomo stia vincendo la sfida dell’innovazione e della produttività, altri fattori metteranno le future generazioni di fronte all’esigenza di affrontare la scarsità delle risorse ed i cambiamenti indotti dal clima (che non saranno solo ambientali, ma anche di carattere migratorio).

Lo studio, se guardiamo i dati del precedente grafico, offre lo spunto per pensare ad una economia circolare, dove saranno sempre più richieste tecnologie in grado di rigenerare, riutilizzare e riciclare (in contrapposizione all’attuale economia lineare).
La finanza riveste e rivestirà un ruolo primario in questo processo; gli investitori saranno sempre più attenti a quei fattori che rendono le aziende in grado di creare valore nel lungo termine e le società impegnate nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie in grado di affrontare oggi le sfide ecologiche e sociali di domani, partono con un importante vantaggio competitivo.
Il mercato saprà premiare chi è in grado di ripensare il futuro del nostro Mondo.
Comments