Trascrizione dalla puntata 204 del podcast La Borsa...in poche parole
La saga delle trimestrali americane, in onda su Wall Street in questi giorni, desta qualche perplessità e qualche brivido.
Ieri era l’atteso giorno di Netflix dove a stupire, purtroppo in negativo, non è stato tanto il calo dell’utile netto, peraltro atteso, quanto il dato sugli abbonati, soprattutto in quelle aree, come rilevano da Netflix stessa, dove i prezzi sono aumentati.
Il mondo dello streaming sta per essere ulteriormente scosso dalla discesa in campo della Disney che di certo un qualche peso nel settore ce l’ha.
Altro big un po' meno big del previsto è IBM che, secondo quanto riporta Milano Finanza online, riporta un calo degli utili del 4% circa.
Questione utili che porta l’attenzione sul mercato americano dove, come già detto a più riprese, pesa il conflitto commerciale Usa Cina, ma dove per forza di cose, incomincia a farsi sentire anche qui il rallentamento dell’economia a livello globale.
Occhi puntati quindi sulle politiche di espansione, leggasi taglio dei tassi che comunque appare, secondo quanto riporta il sole 24 ore online, scontato al 100% dal mercato.
Un mercato che rallenta, a mio parere, non deve par perdere di vista:
1 l’orizzonte temporale prefissato e necessariamente lungo se stiamo sull’azionario
2 gli obiettivi di investimento.
Che insieme alla diversificazione ed alla prudenza, sono gli ingredienti più importanti per un portafoglio resiliente.
Nulla di particolare da dire sui mercati del Vecchio Continente se non che si torna a parlare, anche qui, di un ritorno al passato con le ipotesi di una nuova saga del QE. QE2.0
Qualche veloce spunto che potrà essere poi meglio sviluppato, prendendo alcuni titoli dai quotidiani on line, potrebbero riguardare le abitudini di risparmio degli italiani che, secondo quanto riporta la nona edizione dell’indagine Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, tornano a mettere in evidenza l’attitudine al risparmio che ha fondato in passato la solidità delle famiglie.
Purtroppo ancora indietro l’aspetto legato al tempo ed agli obiettivi di lungo termine, in quanto continuano a prevalere le motivazioni di sicurezza/liquidità e distaccato sullo sfondo il rendimento di lungo termine.
Il sole 24 ore on line ci ricorda che il mattone da investimento, anche nel 2019 prevale, sovrasta e registra nuovi record, nonostante il mercato ingessato e i prezzi in calo.
Tra gli investimenti prudenti, fonte Aipb (Associazione Italiana Private Banking), spiccano le polizze vita.
Ritengo che tutti questi componenti e manca la parte relativa ai fondi/Etf, presi da soli, non possono essere in grado di soddisfare una sana gestione del risparmio: certamente sono validi, ma è nella programmazione e nella costruzione di un portafoglio che possono dare il meglio, esprimendosi nella diversificazione.
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