
Sono balzato sulla sedia. Letteralmente. Un articolo che parla dell’Europa quale culla dell’innovazione non è cosa che si legge tutti i giorni.
Advisor Professional online, con la sua intervista ai gestori propone un punto di vista che sposta l’attenzione dall’avanguardia dei poli tecnologici asiatici o americani.
Si pone l’accento sul fatto che la composizione dell’Eurostoxx 50 (indice delle 50 principali società dell’Eurozona, creato nel 1998 e rivisto ogni anno a settembre), di fatto cambia in modo talmente limitato da far si che gli investitori si concentrino sempre sulle stesse grandi realtà del vecchio continente.
Quali sarebbero i punti a favore della rinascita dell’innovazione europea?
Sono 3:
- negli ultimi 5 anni l’Europa batte gli Usa per società tecnologiche quotate;
- attività di acquisizione e fusioni societarie europee: +96% primo sem. 2018;
- 8 paesi sui 10 più innovativi sono europei.
L’articolo si conclude fornendo la chiave di lettura per comprendere dove l’Europa o meglio le aziende europee, stanno guidando il cambiamento: nella capacità di trovare soluzioni innovative ai mutamenti sociali, demografici e culturali, approcciati in modo alternativo.
In una parole: efficiente.
Gli esempi possono andare dall’avanguardia biotecnologica alla consegna dei piatti a domicilio passando per la farmaceutica e la musica on demand (vedi Spotify).
Che la vecchia Europa, con tutti i suoi acciacchi e le turbolenze, possa essere terreno fertile per nuovi giganti dell’innovazione?
Certo è che se guardiamo a questa opportunità (innovazione europea) come oggetto di investimento, in diverse forme e modalità (penso ad esempio ai piani di accumulo), occorre essere ben consapevoli sia dei propri obiettivi che di una disponibilità temporale di lungo termine.
Fonte:
Europa: culla di innovazione e progresso per gli investimenti di domani - Advisor Professionale online, 18/4/2019;
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